Nonostante la pioggia, il vento e la nebbia, domenica scorsa, 24 giugno, SiciliAntica era su Monte Scalpello a svolgere il suo principale ruolo: la protezione e la valorizzazione dei beni culturali e ambientali della nostra Isola. I soci di SiciliAntica hanno, infatti, partecipato numerosi all’escursione di protesta organizzata dai membri della Presidenza Regionale dell’Associazione e dalla Sede di Agira.
Il sito, unico nel suo genere sotto il profilo geologico, ricchissimo di evidenze paleontologiche e storico-archeologiche, che attestano peraltro una frequentazione umana senza soluzione di continuità, rischia infatti di essere completamente distrutto dall’apertura di una cava di calcare, che è stata autorizzata dall’Assessorato Regionale dell’Energia e dal Distretto minerario di Caltanissetta, sebbene il monte sia interamente sottoposto a vincolo paesaggistico.
“La nostra battaglia è solamente all’inizio. Non ci arrenderemo tanto facilmente e ci auguriamo che altri si uniscano a noi, perché è dovere di tutti proteggere e salvaguardare il patrimonio culturale e naturalistico della nostra terra”, ha dichiarato la presidente regionale, Simona Modeo.
Preannunciato un esposto alla Procura della Repubblica, per verificare se tutto l’iter è regolare. Intanto, i cento posti di lavoro annunciati dall’impresa diventerebbero, secondo una stima dell’assessorato regionale, appena sette.