Il volume, a cura di Simona Modeo, Stefania D’Angelo e Silvana Chiara,  raccoglie gli atti del XVIII Convegno di Studi organizzato dalla sede nissena di SiciliAntica che ha avuto luogo a Caltanissetta il 15 ottobre 2022. Il tema prescelto per questa Giornata di Studi, partendo dalla considerazione che nel mondo mediterraneo, ed ancora prima nelle civiltà del Vicino Oriente, si hanno notizie di attività curative, attraverso testi o rinvenimenti archeologici, già da tempi antichissimi, ha inteso tracciare una storia della medicina nell’Isola dalla Preistoria all’età medievale, sia attraverso la storiografia sia attraverso la cultura materiale, al fine di creare una visione unitaria e continua che potesse muovere i suoi passi dalla medicina taumaturgica e giungere a quella razionale e scientifica, prendendo in considerazione tanto gli aspetti materiali della medicina antica quanto i documenti scritti volti a mettere in luce pratiche e rimedi per la cura delle malattie. Quindi partendo dalla coesistenza, per un lungo periodo, di due immagini di medico e medicina: una di tipo sciamanico, legata a una concezione magica, religiosa e taumaturgica dell’origine del male e della sua terapia e che trovava la propria figura di riferimento in Asclepio (l’Esculapio dei Romani); l’altra, invece, tendenzialmente laica e scientifica, spesso ricondotta a principi filosofici, che concepiva il medico come osservatore della realtà concreta che studia la malattia ed esercita la professione muovendosi fra diverse città, si è giunti al Medioevo, periodo in cui si incontrano la medicina monastica, la medicina e l’alchimia araba da cui derivano nozioni che, nel corso del tempo, si integrano e si fondono tra loro.