Ladri di Antichità. Il mercato clandestino di reperti archeologici e di opere d’arte in Sicilia: traffici illeciti e leciti recuperi

a cura di Simona Modeo e Serena Raffiotta

Collana Mesogheia 5, fondata e diretta da Marina Congiu, Calogero Miccichè, Simona Modeo

Il volume raccoglie i contributi di archeologi, studiosi, giornalisti e rappresentanti delle Istituzioni che, a vario titolo, in passato e di recente, hanno operato al fine di contrastare il traffico clandestino di testimonianze culturali, rubate o scavate illecitamente per arricchire musei e collezioni private di tutto il mondo. L’idea della pubblicazione, promossa dall’Associazione culturale di volontariato SiciliAntica che da oltre vent’anni si occupa di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale siciliano, nasce sia per sensibilizzare l’opinione pubblica e, soprattutto, le giovani generazioni su questo preoccupante fenomeno e sul conseguente percepibile rischio di dispersione del patrimonio culturale isolano sia per portare alla loro conoscenza quanto è stato fatto fino ad oggi in più occasioni per individuare i responsabili dei reati perpetrati ai danni dei nostri Beni Culturali (furti, ricettazioni, scavi archeologici illegali, falsificazioni) e per recuperare quei beni sottratti o esportati illecitamente dal territorio regionale, estendendone le ricerche anche all’estero.

Il problema che emerge con evidente gravità osservando il mercato dell’arte oggi è che i beni culturali vengono acquistati non solo come forma di investimento da parte di musei e collezionisti ma anche, purtroppo, come fonte di finanziamento da parte di gruppi criminali e terroristici. Riteniamo che una, se non l’unica, strada perseguibile per la soluzione di questo dramma globale sia la sensibilizzazione dei cittadini a ritornare a una dimensione essenziale e più autentica dell’opera d’arte, che è quella di emozionare ma soprattutto di custodire e trasmettere una memoria storica.

In un simile contesto, riteniamo che focalizzare l’attenzione – attraverso un libro – sui danni gravi e irreparabili causati dall’azione devastante dei tombaroli e dei trafficanti di antichità possa contribuire al contrasto di questo fenomeno che da secoli danneggia la nostra ricchissima terra, invogliandoci tutti a fare qualcosa, anche nel nostro piccolo, perché tutelare il patrimonio culturale equivale a salvaguardare in eterno la nostra storia e le nostre radici.