È morto all’età di novantadue anni Giovanni Mannino, grande studioso di archeologia preistorica e coautore della Carta archeologica di Alia. Appassionatosi di archeologia preistorica dopo una primissima collaborazione con Luigi Bernabò Brea, iniziò la sua attività di attento studioso del passato siciliano come assistente tecnico della Soprintendenza, compiendo numerosi scavi in grotte, centri abitati e necropoli nei territori provinciali di Palermo e Trapani.
La sua operosità scientifica è documentata da più di duecento articoli, saggi e pubblicazioni. È autore, tra gli altri, insieme a Carmela Angela Di Stefano della “Carta archeologica della Sicilia (f. 249)” e, con Francesca Spatafora, di un volume su Mokarta. Una considerevole parte delle sue ricerche è confluita nei volumi su Ustica, dove Mannino lavorò a partire dagli anni ’70 del Secolo scorso, rinvenendo il sito del villaggio Preistorico. Per l’Istituto Italiano di Studi Politici ed Economici di Palermo ha scritto, poi, la “Guida alla preistoria del palermitano” e “La Grotta della Molara”; per il catalogo della celebre mostra “Prima Sicilia, alle origini della Società siciliana”, curata da Sebastiano Tusa, ha presentato un interessante studio sulle necropoli preistoriche della provincia di Palermo, dilatando considerevolmente la conoscenza delle pratiche funerarie dell’Età del Bronzo in Sicilia. Recenti sono infine le monografie “La carta Archeologica di Favignana” (con V. Russo), e “L’arte rupestre preistorica in Sicilia” (con A. Filippi), che testimoniano la passione senza tempo dell’archeologo palermitano per il suo ambito di studi. Vissuto ad Alia durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, ospite delle famiglie Inguaggiato e Mascarella, visitò personalmente il complesso medievale della Gurfa, conducendo in loco importanti indagini archeologiche. L’esperienza conseguita in tanti anni di ricerche sul sito aliese sono confluite nell’ultimo lavoro scientifico di Mannino dal titolo “Alia. Evidenze Archeologiche nel Territorio” (marzo 2020), la prima carta archeologica della cittadina madonita, da lui magistralmente diretta in cocuratela.
Con Giovanni Mannino va’ via uno dei grandi protagonisti della ricerca archeologica siciliana, che è stata per lui una ragione di vita singolare e memorabile, mentre per gli archeologi delle nuove generazioni rappresenta un esempio indiscusso e quasi inimitabile.
Alla famiglia le più sentite condoglianze.