Alla scoperta del ponte San Brancato in territorio di Petralia Sottana

La sede di SiciliAntica di Scillato, domenica 6 febbraio 2022, ha organizzato e svolto una escursione nelle Petralie. L’obiettivo primario era quello di raggiungere il ponte San Brancato ( San Francatu in siciliano) nella omonima contrada. IL gruppo si è radunato nella piazza Aldo Moro a Scillato e poi è subito ripartito alla volta di Petralia Soprana. L’escursione era stata organizzata dalla sede di Scillato ed erano presenti il presidente Giovanni Capizzi e Sergio Muscarella,  in collaborazione con la sede di Cefalù dove erano presenti la socia Barbara Franco e la piccola Noa e Cetti ( di Lascari) con la figlia Alessia e supportata dalla presenza del presidente del coordinamento provinciale Miriam Cerami e del piccolo Salvatore Sferruzza . Lungo il trasferimento una breve tappa alla presunta tomba del periodo arabo detta rocca di Marabuto.  Alle ore 9,30 il gruppo giunge a Petralia, nei pressi del campo sportivo, dove ha fatto una breve sosta per ammirare la costruzione settecentesca di Villa Sgadari. Imponente costruzione che vista da vicino esercita un gran fascino sugli astanti. Il tempo di constatare i danni causati dall’incendio della estate 2021 e si riprende il percorso fino alla torretta che sovrasta villa Sgadari e da lì oltre ad ammirare la Torretta ha la piacevole sorpresa di vedere in tutta la sua imponenza “A muntagna”, L’Etna, e con lo sguardo dominare tutta la vallata ed ammirare il paesaggio di Petralia Soprana. Ripresa la strada, il gruppo è giunto nei pressi dei ruderi dell’antico acquedotto romano. Imponete e mortificato dal tempo e dall’incuria mostra i segni del suo degrado e della annunciata fine se la mano dell’uomo non interviene con un energico restauro. 50 anni fà l’acquedotto era molto più lungo degli attuali 30 metri circa. Lungo la sua traccia, cumuli di pietra ne fanno intuire la lunghezza. Continua la marcia degli escursionisti fino a raggiungere l’ospedale di Petralia Sottana. Un cartello indica il percorso tracciato dal CAI e indicato come sentiero della Pace. Nelle indicazioni anche quelle per raggiungere ponte San Brancato. Non è molto lontano ma il sentiero comincia a farsi più accidentato fino a terminare del tutto al ponte San Brancato che compare in tutta la sua bellezza dopo una curva scavata nella roccia e all’improvviso. Il ponte è ad unico arco a tutto sesto, in pietra, ed è a schiena d’asino permette il superamento del torrente Mandarini che in quel punto fà sentire forte la sua “voce” creando cascate e gorghe far i sassi che gli fanno da sponda. Dei piccoli sentieri laterali permettono di arrivare fino al torrente ed ammirare il ponte dal basso ma anche di potere toccare l’acqua con le mani nei punti dove si cheta un pò. Una breve sosta per uno spuntino e si và alla ricerca della pietra del “miglio”, un grosso masso, voluto dal barone Balestrini  per testimoniare la raccolta fondi per il ripristino del ponte, danneggiato, nel 1831,  attraverso la tassazione del passaggio dei contadini, antico esempio di pedaggio autostradale. Ma la pietra non è stata trovata, nonostante una accurata ricerca che ha impegnato un pò tutti i presenti. Si decide di andare all’altro ponte anch’esso di stile tardo romano, denominato ponte di Pietra, lo si raggiunge ed anche lì lo spettacolo della natura, l’impetuoso incedere dell’acqua, la bellezza dell’opera muraria rapisce e abbaglia gli escursionisti. Una improvvisa scivolata fra i massi del torrente  fà temere il peggio per la salute del Presidente Capizzi, fortunatamente sventata dall’intervento energico e deciso dell’amico Muscarella. Un pò di spavento per tutti ma felici d’avere evitato il peggio. Al ritorno una breve visita a Pellizzara e al bar della villetta comunale, gestita dall’affabile signora Silvana,  della tranquilla cittadina di Locati.

Ph: Capizzi, Muscarella, Cetti, Cerami, Franco